Venerdì 25 marzo, alle 17.30, nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede aulica della Provincia di Torino, si terrà il secondo appuntamento di LIBRI E CIOCCOLATO, organizzato per celebrare il 150° dell'Unità d'Italia. Sarà presentato il volume GRUPPI STORICI DEL PIEMONTE - IL FASCINO DELLA STORIA VIVENTE, curato da Cristiana Bizzarri Quadrino e da Carlo Amoretti per i tipi dell'editore Roberto Chiaramonte. L'ingresso è libero e gratuito fino all'esaurimento dei posti. Al termine, degustazione di cioccolata e visita guidata a Palazzo Cisterna.
COMITATO DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE QUINTILIANO APPROVATO IN DATA 20.12.10
Presidente: Dario Coppola
"Il Fiore delle Mille e Una Notte" al Centro Dar al Hikma di Torino
E' iniziata la nostra rassegna su Pasolini
La serata inaugurativa della rassegna
PASOLINI IL MANIERISTA
LA VERITA' NON E' IN UN SOLO SOGNO
ha registrato una discreta partecipazione nella serata del 19 febbraio 2011
al Centro Culturale italo-arabo Dar al Hikma di Torino
Oltre alle 25 persone visibili nella foto, se n'è successivamente aggiunta un'altra decina.
Younis Tawfik ha introdotto l'evento, parlando del genere letterario e del testo delle Mille e una Notte.Dario Coppola ha descritto l'intera rassegna, spiegandone il significato, e si è soffermato sulla trasposizione cinematografica pasoliniana dell'opera nel film IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE.
L'appuntamento prossimo è a marzo con la visione del film
L'evento è ideato, proposto e organizzato dal nostro Comitato
Grazie a tutti per la partecipazione e per la collaborazione
Appunti sulle opere romane di Pasolini
dal blog CriticaMente
di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)
I due romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), insieme ai film Accattone (1961) e Mamma Roma (1962), rappresentano la descrizione, e con essa l’analisi, che Pasolini fa del mondo delle borgate romane.
Per comprendere queste opere è necessario inserirle all’interno del complessivo pensiero pasoliniano, si rischiano altrimenti dei fraintendimenti, come ad esempio, quello di ritenere il mondo del sottoproletariato un ché di negativo, il mondo borghese un ché di positivo ed il percorso dall’un mondo all’altro, come un percorso migliorativo, di salvezza, anziché intendere, con Pasolini, come il mondo del sottoproletariato sia una dimensione, pur con tutti i suoi difetti, nella quale l’uomo può essere ancora “puro”, “ingenuo”, mentre il mondo borghese offre un miglioramento delle condizioni materiali di vita, pagato con la perdita di tale purezza e ingenuità, trasformate in (dis)valori consumisti, perbenisti, utilitaristi. Anche il cosiddetto “ciclo del denaro” va interpretato in quest’ottica: i personaggi perdono il denaro, alla cui ricerca sono indotti dalla società borghese, per inserirsi in essa (e non certo dalla società sottoproletaria nella quale sono già inseriti) proprio perché puri e ingenui e quindi privi di quella malizia mercantile piccolo-borghese che servirebbe per difendere il denaro.
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
Lettere Luterane
dal blog
CriticaMente
Pasolini, “Lettere luterane”
di Federico Sollazzo (p.sollazzo@inwind.it)
Lettere luterane è il volume che raccoglie i testi che Pier Paolo Pasolini pubblicò nel 1975 (l’ultimo anno della sua vita) sul “Corriere della Sera” e sul “Mondo”; i temi trattati, che delineano una lucida analisi (politica, economica, culturale, antropologica) della società italiana, sono molteplici, e sono stati pertanto divisi, in due sezioni, denominate dallo stesso autore “Gennariello” e “Lettere luterane”.
La prima sezione, “Gennariello”, rappresenta un progetto pedagogico pasoliniano, avviato sulle pagine del “Mondo”, che la prematura morte lascerà in sospeso, nel quale Pasolini immagina di rivolgersi ad un ragazzo, Gennariello appunto, descrivendo a lui (quindi al lettore) le caratteristiche fondamentali della società italiana e le mutazioni in atto rispetto al recente passato. Questo l’indice approntato dallo stesso Pasolini: Come ti immagino; Come tu devi immaginarmi; La mia scrittura pedagogica; Progetto dell’opera; Le fonti educative più immediate (elenco e accenno); La famiglia: il padre (e gli altri padri); La famiglia: la madre (e le altre madri); La scuola e ciò che vi si insegna; I maestri; I professori; Gli altri studenti e coetanei in genere; la stampa e la televisione; Il sesso (10 paragrafi); La religione (10 paragrafi); La politica (10 paragrafi).
La seconda sezione, “Lettere luterane”, contiene una serie di articoli nei quali Pasolini non si limita ad indicare le principali problematiche della società italiana («l’Italia di oggi è distrutta esattamente con l’Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra macerie di “valori”», p. 83), ma si spinge sino a rintracciarne le cause, individuate in una classe politica incapace e disonesta, incarnata, quando egli scrive, da quelli che definisce i “gerarchi dc”, che hanno preso possesso del “Palazzo”, relativamente ai quali chiede che venga celebrato un Processo pubblico; una redenzione collettiva, può infatti avvenire, secondo l’autore, solo attraverso un processo di purificazione collettivo, quale, appunto, un pubblico Processo, i cui capi d’accusa sono elencati dallo stesso Pasolini: «indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione di denaro pubblico, (…) connivenza con la mafia, (…) uso illecito di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia, Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità, questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza), responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa, delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell’abbandono “selvaggio” delle campagne, responsabilità dell’esplosine “selvaggia” della cultura di massa e dei mass-media, responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, (…) distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori» (p. 114), ed altro. E’ da registrare, inoltre, che in questa seconda sezione è presente l’”Intervento al congresso del Partito Radicale”, che Pasolini avrebbe dovuto tenere a Firenze; due giorni prima venne però ritrovato assassinato all’Idroscalo di Ostia: il 2 Novembre 1975.
Lettere luterane ci consegna, quindi, un Pasolini saggista (probabilmente meno noto al grande pubblico rispetto al Pasolini romanziere, regista, poeta), lucido interprete di una certa fase della storia italiana, una fase che, oggi, sembra mutare nella forma, ma non nei contenuti.
(Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, Einaudi, pp. 208, € 9,80).
("Periodico Italiano webmagazine", 23/12/2009)
Lettere luterane è il volume che raccoglie i testi che Pier Paolo Pasolini pubblicò nel 1975 (l’ultimo anno della sua vita) sul “Corriere della Sera” e sul “Mondo”; i temi trattati, che delineano una lucida analisi (politica, economica, culturale, antropologica) della società italiana, sono molteplici, e sono stati pertanto divisi, in due sezioni, denominate dallo stesso autore “Gennariello” e “Lettere luterane”.
La prima sezione, “Gennariello”, rappresenta un progetto pedagogico pasoliniano, avviato sulle pagine del “Mondo”, che la prematura morte lascerà in sospeso, nel quale Pasolini immagina di rivolgersi ad un ragazzo, Gennariello appunto, descrivendo a lui (quindi al lettore) le caratteristiche fondamentali della società italiana e le mutazioni in atto rispetto al recente passato. Questo l’indice approntato dallo stesso Pasolini: Come ti immagino; Come tu devi immaginarmi; La mia scrittura pedagogica; Progetto dell’opera; Le fonti educative più immediate (elenco e accenno); La famiglia: il padre (e gli altri padri); La famiglia: la madre (e le altre madri); La scuola e ciò che vi si insegna; I maestri; I professori; Gli altri studenti e coetanei in genere; la stampa e la televisione; Il sesso (10 paragrafi); La religione (10 paragrafi); La politica (10 paragrafi).
La seconda sezione, “Lettere luterane”, contiene una serie di articoli nei quali Pasolini non si limita ad indicare le principali problematiche della società italiana («l’Italia di oggi è distrutta esattamente con l’Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra macerie di “valori”», p. 83), ma si spinge sino a rintracciarne le cause, individuate in una classe politica incapace e disonesta, incarnata, quando egli scrive, da quelli che definisce i “gerarchi dc”, che hanno preso possesso del “Palazzo”, relativamente ai quali chiede che venga celebrato un Processo pubblico; una redenzione collettiva, può infatti avvenire, secondo l’autore, solo attraverso un processo di purificazione collettivo, quale, appunto, un pubblico Processo, i cui capi d’accusa sono elencati dallo stesso Pasolini: «indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione di denaro pubblico, (…) connivenza con la mafia, (…) uso illecito di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia, Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità, questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza), responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa, delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell’abbandono “selvaggio” delle campagne, responsabilità dell’esplosine “selvaggia” della cultura di massa e dei mass-media, responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, (…) distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori» (p. 114), ed altro. E’ da registrare, inoltre, che in questa seconda sezione è presente l’”Intervento al congresso del Partito Radicale”, che Pasolini avrebbe dovuto tenere a Firenze; due giorni prima venne però ritrovato assassinato all’Idroscalo di Ostia: il 2 Novembre 1975.
Lettere luterane ci consegna, quindi, un Pasolini saggista (probabilmente meno noto al grande pubblico rispetto al Pasolini romanziere, regista, poeta), lucido interprete di una certa fase della storia italiana, una fase che, oggi, sembra mutare nella forma, ma non nei contenuti.
(Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, Einaudi, pp. 208, € 9,80).
("Periodico Italiano webmagazine", 23/12/2009)
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons.
Segnalazione del presidente di Comitato
LA RIVOLTA NEL MEDITERRANEO: Prove di democrazia o rivoluzione islamica? |
martedì 8 febbraio alle ore 21.00 | |||||
Circolo Uno PD di Torino Via Mazzini 44 | |||||
interviene Toni Ferigo Vice Presidente Istituto Paralleli Torino |
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